Qualcosa di mio su Torino
Io non son torinese, son toscano, ma ho avuto l'occasione di visitar più volte quella città, che non riesco in nessun modo a riconoscere nelle frasi scritte dall'autore di quel post.
Torino non è affatto la città buia, la città "che produce solo ferro rumoroso"; è invece una Regina che, pur perduti da lungo tempo i fasti delle corti reali, ne ha saputo conservare con la cura di un'amorosa madre i segni e le vestigia, i simboli e gli sfarzi, e ciò senza arroganza, senza spocchia alcuna; ancor mantiene una corona, quella delle Alpi, e due argentate collane, il Po e la Dora, che da sempre adornano il suo aspetto; città di ben due fiumi, come le loro acque sempre diversa e in movimento.
Trovo ancor nelle vestigia più antiche e nel regale aspetto dei palazzi suoi la nobiltà di schiatta, che ancora linfa infonde nella sua progenie; questa, da mille rivi diversi rinsanguata negli anni, mai ha perduto la sua indole, facendo tesoro del sudore di genti diverse accolte non senza dolore, ma che oggi si senton congiunte infine in un sol corpo, raccolte in una sola Corte.
Città che accoglie e raccoglie ogni sfida, forte della sua pazienza e delle sue pacate e fiere virtù, cosciente dei suoi drammi e dei suoi luoghi bui, che sempre esistono nei troppo numerosi umani consessi; ed è nella cortesia della sua gente, nei mille e mille volti sorridenti della sua bella e variegata gioventù, nei tanti libri conservati in ogni dove, dai suoi portici agli antichi negozi ed ai fastosi musei, che io trovo presente la magìa dei suoi passati prossimi e remoti, mai dimenticati, mai nascosti, e la certezza di possedere eserciti di saggezza per affrontare l'avvenire.
Di me e delle mie frasi non avea bisogno, Torino, ma tutto questo a me, ad essa straniero, ha saputo infondere.